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Zenit aurato

Del meriggio al vivo ardore
sol mancavan pochi istanti
mentre al trotto con fervore
sul destrier correva avanti,

quando vide il prence biondo
che irradiava luce aurata,
e il momento, al cor giocondo,
lieta rese la giornata:

da cavallo scese lesto,
il bel principe omaggiando,
che dal canto suo, del resto,
accolse, amico, onori dando.

Sommo stava il sol raggiante
allo zenit sul sidereo
trono fiero e rutilante,
ma era al guardo assai più etereo

il bel principe garbato,
il cui fascino magnetico
dalle Grazie parea innato
per anelito poetico.

Sole e aurora viso a viso,
come quel di giglio cinto
e colui alla luna affiso,
giunti stavano in dipinto:

sbocceran soavi i fiori
del più dolce sentimento,
lieti al soglio i nobil cori
elevando del contento?